X-Factor

Sono sempre stato contrario ai talent, ma per la prima volta mi sono ritrovato anche io a seguirne uno, e per la precisione X-Factor, quello che a scatola chiusa ho sempre ritenuto quello più “veritiero” e più votato al talento in sè che alla vendita di merchandising alle ragazzini.
Devo dire che una volta dato un’occhiata, mi ha incuriosito parecchio, fino a farmi appassionare se vogliamo e a convincermi a seguirlo in maniera assidua, ed ho deciso di stendere qualche riga per mettere nero su bianco la mia personalissima analisi sui concorrenti di quest’anno.
Premetto che sono solo un umilissimo musicista e non un discografico, ma ho cercato di guardare ognuno di loro da una visione a 360 gradi che non includa solo l’essere bravo o meno, ma anche una eventuale collocazione nel mercato discografico nel quale sperano di entrare.

Camille Cabaltera
A mio avviso, la voce più interessante tra quelle a disposizione di Levante.
Sebbene giovanissima come la categoria impone, dimostra una padronanza quasi totale di tutto il suo range vocale, con l’aggiunta della passione per il rap che in una eventuale situazione discografica e ai tempi odierni, tutto fa tranne che stonare.
Pecca sicuramente di esperienza che la fa sembrare non troppo sicura di sè a tratti, ma i numeri ci sono tutti, e non solo a livello nazionale.

Rita Bellanza
E’ di sicuro la concorrente che più mi spiazza, forse perchè è quella più “emozionale” che “tecnica”.
A me personalmente non ha mai convinto, mi dà l’impressione di uno di quei fuochi d’artificio che parte, illumina il cielo, ma che non fa mai il botto.
Ha un range ben definito, fuori dal quale cala da 100 a 0 all’istante.
Riuscisse a superare questo suo limite, potrebbe anche essere “interessante”, ma ora come ora non mi entusiasma.

Samuel Storm
Voce incredibile, riconoscibilissima e potente, un signor cantante se messo a suo agio.
Unica pecca forse il suo temperamento e il suo non riuscire o più semplicemente forse “non volere” adattarsi, pregio o difetto a seconda del percorso che si sceglie di intraprendere.
Sicuramente un personaggio molto interessante, per la serie “ne sentiremo parlare”.

Gabriele Esposito
Seppur nulla di eclatante, una bella voce, che non sfocia nel “particolare” ma che ha comunque il suo perchè.
Come Manuel, anche io non ho un’idea chiara di dove posizionarlo, ma le potenzialità ci sono, ha solo bisogno di un indirizzo chiaro e della sua determinazione per poter far parlare di sè.

Ros
Gruppo potente, di impatto, che si rifanno molto alle sonorità dei Muse, ma che hanno bisogno anche loro di trovare la loro personale strada che li renda riconoscibili, ma di talento ce n’è, e tanto.

Maneskin
Tutti hanno un percorso da seguire per trovare sè stessi.
Qualcuno lo trova prima, qualcuno lo trovo dopo, molti non lo trovano mai.
Questi ragazzi sulla loro strada ci sono nati, e vedere una tale personalità accompagnata a tutta la naturalezza della loro età è un qualcosa di paragonabile ad un miracolo.
Sicuri di loro, forti anzi, fortissimi, e perchè no, anche coatti, fattore che nel rock’n roll è solo un valore aggiunto.
Sono nati per stare su un palco, e basta che tu gliene dia uno per farglielo letteralmente spaccare.
Rockstar nate, fatte e finite, sulla loro strada e chilometri avanti rispetto a dove sarebbe naturale essere essere alla loro età.
Che dire, io personalmente aspetto solo il disco, e non credo di essere l’unico.

Andrea Radice
Voce fuori dal comune unita alla capacità di emozionare dovuta anche alle sue origini.
Simpatia incredibile e grandissimo talento, ha in sè tutta la solarità del sud Italia unita ad una personalità e ad un personaggio al quale è impossibile non voler bene, discograficamente su di lui investirei ad occhi chiusi o quasi.

Enrico Nigiotti
E’ un pò l’outsider di Mara, bravo ma non così facile da collocare nell’industria del pop.
Lo vedrei bene come cantautore un pò “retrò”, la sua fisicità e la sua impostazione se indirizzate a dovere dovrebbero garantirgli un futuro abbastanza roseo senza troppi sforzi.

Lorenzo Licitra
Bravo, bravissimo, forse troppo.
Di scuola lirica o comunque classica, ha una padronanza della voce a dir poco eccezionale, cosa che però potrebbe essere un ostacolo nel mondo del pop.
Il suo controllo lo rende così tecnico che potrebbe sembrare a tratti forse freddo, cosa che in un genere dove il coinvolgimento dell’ascoltatore è di primaria importanza, molto più del tecnicismo in sè.
Se riuscirà ad unire alla sua incredibile vocalità una presenza scenica in grado di coinvolgere chi lo ascolta ci sarà davvero poco da discutere, avremo davanti un vero e proprio animale da palcoscenico.

Sem&Stenn
Una coppia (di artisti e di fatto) per me molto interessante, e il fatto che siano stati reputati “innovativi” in Italia nonostante il loro stile che molto si rifà alla Dark Wave esista da quasi mezzo secolo fa capire l’apertura artistica e musicale del nostro paese nei confronti del resto del mondo.
Agnelli da buon intenditore e cultore di musica li ha scelti e inseriti tra i suoi 3 da portare ai live come una scommessa, con la speranza di far conoscere ed apprezzare stili e sonorità che in Italia ai tempi non hanno trovato grosse fortune, e magari c’è anche riuscito, ai posteri l’ardua sentenza.

Per quanto riguarda Virginia Perbellini e Lorenzo Bonamano, ho voluti raggrupparli sotto un’unica voce perchè le cose da dire sono pressochè le stesse.
Non le ho trovate delle voci “particolari” o “caratteristiche”, li trovo bravi sicuramente, ma ancora molto acerbi, anche se c’è da dire che la loro giovanissima età gioca tanto a loro favore e col tempo potranno solo migliorare sotto tutti gli aspetti del caso.

 

Articolo a cura di Chris Caruccio
Testi e foto – tutti i diritti riservati

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Luna Lesa

Antonio Orrico

TransalcolicoTributeBand

SEX – RECENSIONE

SEX – RECENSIONE

Dopo il gran successo ottenuto con l’album d’esordio omonimo, i Negrita si calano subito nella realtà musicale italiana e diventano un gruppo di spicco del panorama rock italiano. Il secondo album, Paradisi Per Illusi, non riesce a ripercorrere le orme del predecessore, risultando quasi un mezzo flop. Ma è dal terzo che i toscani ingranano la marcia: XXX. Un disco completamente diverso dai precedenti, con sonorità più calde, in pieno stile USA, in cui il rock va quasi a fondersi col country (tra l’altro, il disco ha celebrato da poco i suoi primi 20 anni). Tra i brani, in particolare, si distingue “Sex”, sia per le tematiche affrontate all’interno del testo (la sfrontatezza e l’ossessiva voglia di passionalità) sia per l’immediatezza e il ritmo sfrenato della musica dettato da una batteria bella cadenzata e da un riff di chitarra che assume il ruolo della colonna portante, il leit-motiv del pezzo.
 

Sex_recensione_Antonio_Orrico

Da notare un simpatico riferimento (celato) a Gianna Nannini, infatti nel testo ad un certo punto Pau pronuncia le parole: “Quando sei selvatica, altro che l’America”. Infatti, il singolo che fu della cantautrice toscana si presentò, a suo tempo, come un inno alla perdita del pudore e alla masturbazione. Impossibile dunque non notare un sottile collegamento tra i due pezzi.
Musicalmente, “Sex” mantiene tutte le caratteristiche già presenti in tutto l’album, cioè questo suono caldo, dall’arrangiamento molto country che, mischiato ad una voce come quella di Pau, ne fà risaltare subito l’anima graffiante situata al suo interno.

Per chiunque suoni, è un pezzo divertente da imparare, riffato e molto sfizioso da eseguire, dalle sonorità molto pastose e potenti.

Ciao a tutti, al prossimo brano!

 

Articolo a cura di Antonio Orrico
Testi e foto – tutti i diritti riservati

Cambio – Recensione

Siamo nel 1994. Epoca florida, splendida dal punto di vista musicale, punto di svolta grazie all’introduzione del grunge e dell’alternative rock come lo conosciamo oggi. La scena italiana si rinnova. Il concetto stesso di “canzone d’autore” viene rivoluzionato, e soprattutto nei pezzi si incominciano ad introdurre le chitarre distorte, le batterie incalzanti, giri di basso che pompano.
Questa nuova impronta della scena rock viene data da nuovi gruppi e nuovi autori, tra questi spicca una band aretina che diventerà un punto cardine della musica italiana negli anni a venire: i Negrita.
Il gruppo vien messo sotto contratto dalla Polygram di Fabrizio Barbacci (loro produttore attuale, nonché produttore di Ligabue) e pubblica il suo disco d’esordio dal titolo omonimo, “Negrita”.
Il primo brano è di quelli che fanno letteralmente saltare dalla sedia: la mitica “Cambio“, senz’altro una delle canzoni più significative prodotte in Italia negli anni ’90.

Antonio_orrico_Cambio

Il brano è una vera e propria bomba di rock, caratterizzato da un riff portante che si ripete costantemente per tutta la canzone, dettato da una batteria comunque incalzante anch’essa. La voce di Pau è ancora molto acerba (come è giusto che sia, al debutto) e lontana da quella attuale, ma garantisce comunque un’ottima componente scenica, atta a trascinare il pubblico dal vivo in cori sfegatati. La struttura musicale non è molto complessa, la canzone è composta da 2 strofe, 3 ritornelli e un interludio strumentale che sfocia in uno degli assoli di chitarra più celebri e più belli di Enrico Salvi (in arte Drigo). Tutto sommato è molto orecchiabile, con un imprinting molto duro che si inasprisce col passare dei minuti fino a diventare quasi casinista. Il testo è diretto e conciso, degno figlio della “rivoluzione” musicale che si stava sviluppando nei primi Novanta (da qui il titolo emblematico del pezzo) e dunque carico di significato musicale.

Per i chitarristi farne una cover è molto divertente, perché il brano è suonato molto velocemente e in maniera molto potente, oltre ad avere delle alterazioni presenti che lo rendono ancora più colorato ed arricchisce la sfida personale nel coverizzarlo.
Ciao a tutti, al prossimo brano!

Articolo a cura di Antonio Orrico
Testi e foto – tutti i diritti riservati

L’han Detto Anche Gli Stones – Ligabue&Negrita

I negrita, in quegli anni band emergente, hanno collaborato con Ligabue nel brano L’han detto anche gli Stones, contenuto nell’album A che ora è la fine del mondo?

La partecipazione ha interessato gli arrangiamenti.

Il brano suona molto rock!

Seconda voce: Pau

 

 Antonio_Orrico_telecaster

 

Testo L’han Detto Anche Gli Stones – Ligabue

 Tutto quanto detto, tutto quanto scritto
Metti sotto quando vieni a letto
Canta e cambia il mondo tu che sei stupendo
che io insisto a fare quel che posso
Chi l’ha detto che sei solo quello che sai?
Ah ah ah ah ti manca un pezzo!
So che so stonare, so di fare andare
Taca banda: vienimi a trovare
Sentilo! Suonalo! Ballaci sopra
Solo rock’n’roll si vabbè ma che gusto
L’han detto anche gli Stones non è mai troppo presto
Solo rock’n’roll solo il fondo del rusco
L’han detto anche gli Stones solo quello che quello che è
Tieni botta, Gino, sposta il tuo destino
te l’han dato quasi chiavi in mano
Ma la direzione non è in una canzone
e anche adesso faccio quel che posso
Chi l’ha detto che sei solo quello che vuoi?
Hai perso un pezzo!
Io c’ho l’ampli acceso e tu le tue pretese
giuste o no io ballo le mie cose
Prenditi! Mollami o ballaci sopra
Solo rock’n’roll si vabbè ma che gusto
L’han detto anche gli Stones non è mai troppo presto
Solo rock’n’roll perdonate se insisto
L’han detto anche gli Stones solo quello che quello che…
Solo quello che è, Solo quello che è, Solo quello che è,
Solo quello che è, quello che è, quello che è,
quello che è..
L’han detto anche gli Stones, l’han detto anche gli Stones
Solo rock’n’roll, Solo rock’n’roll, l’han detto anche gli Stones
Solo rock’n’roll, l’han detto, l’han detto, l’han detto, l’han detto
Solo rock’n’roll…

 

Articolo a cura di Carlo Insogna

Foto: Carlo Insogna – Tutti i diritti riservati

La chitarra accordata mezzo tono sotto

La chitarra accordata mezzo tono sotto

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In molti brani dei negrita le chitarre sono accordate non in modo standard ma mezzo tono sotto.

 

Accordatura standard

Corda 6 => E

Corda 5 => A

Corda 4=> D

Corda 3 => G

Corda 2 => B

Corda 1 => E

 

Accordatura mezzo tono sotto

Corda 6 => Eb

Corda 5 => Ab

Corda 4 => Db

Corda 3 => Gb

Corda 2 => Bb

Corda 1 => Eb

 

Perché usare questo tipo di accordatura?

Il sound più scuro, le corde più morbidi, la tonalità più facile per il cantante o altro?

Ci sono diverse spiegazioni possibili ma mi piace pensare che i chitarristi dei Negrita  abbiano voluto omaggiare i grandi del passato primo fra tutti il mitico Jimi Hendrix che usava spesso questa accordatura.

Il futuro che trae la propria forza dal passato…

Una citazione, un pensiero per il rock autentico dei quel periodo pieno di energia, vitalità e innovazione.

Accordare le chitarre mezzo tono sotto è un rito, un modo per ricreare quei momenti che hanno segnato la storia, un modo per ricordare, anche con nuove canzoni, i grandi della musica.

Ogni volta che accordo la mia chitarra vi penso, vi saluto e vi ringrazio per la vostra musica e per le tante emozioni regalate.

Grazie Jimi Hendrix, grazie Stevie Ray Vaughan, grazie Tony Iommy, grazie Slash, grazie ragazzi…

 

Di seguito un elenco di alcuni brani con le chitarre accordate mezzo tono sotto

Cambio

Mama Maè

Sex

Transalcolico

 

Articolo a cura di Carlo Insogna

Immagine pixabay

 

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Studenti

 

Notte mediterranea – Negrita – Testo e accordi

Notte mediterranea – Negrita – Testo e accordi

 

Brindando al santo dei delinquenti,

nero bastardo che assassina le menti,

alba bohemien di una notte mediterranea…

Persi tra i valzer delle bottiglie,

tra chiringuiti e culi scipafamiglie,

se morirò sarà di fiesta e di rock’n’roll…

 

Ma intanto brilla, brilla pupilla,

sento le voci ma ma è il mio cuore che strilla,

salam aleikom questa è la notte mediterranea…

A tout le monde, BONSOIR!

Sale la notte mediterranea…

 

Tutta vita che viene, tutta vita che va

Ay que linda ma, ay que linda!

Rivoltando le genti e le città

Ay que linda ma, ay que linda!

sotto il cielo d’Europa e d’Africa

Ay que linda ma, ay que linda!

Scoperchiamo il futuro che verrà.

Ay que pena la vida!

 

Flamenco, salsa, rumba e coppe di vino,

ritmo fandango fino al mattino…

sotto la luna piena di una notte mediterranea.

Sul tempo balla sballa NEGRITA,

con il destino a spasso tra le tue dita,

grigio malinconia che il manicomio se lo porti via…

grigio malinconia che il manicomio se lo fotta via…

 

Tutta vita che viene, tutta vita che va

Ay que linda ma, ay que linda!

Rivoltando le genti e le città

Ay que linda ma, ay que linda!

Con il culo in Europa e il cuore in Africa

Ay que linda ma, ay que linda!

Scoperchiamo il futuro che verrà.

Ay que pena la vida!

 

Echi di fuoco addosso ai muri

This is what I need, This is what I want!

Sulle chitarre e sui tamburi

This is what I need, This is what I want!

Amico non scordarti mai

This is what I need, This is what I want!

Che sei ancora vivo e non lo sai!

This is what I need!

 

Solo vita che viene, solo vita che va

Ay que linda ma, ay que linda!

Rivoltando le genti e le città

Ay que linda ma, ay que linda!

Con il culo in Europa e il cuore in Africa

Ay que linda ma, ay que linda!

Scoperchiamo il futuro che verrà.

Ay que pena la vida!

Ay que pena la vida!

 

El viento me trae un destino tan hodo y sensual,

Ay que pena la vida!

Querida la vida es breve y no vuelve mas

Ay que linda ma, ay que linda!

 

Pase lo que pase MAC!

Pase lo que pase FRANK!

Pase lo que pase DRIGO!

Pase lo que pase chicos!

 

La gira es breve y no vuelve mas…

Ay que pena la vida!

 

 

Carlo_insogna_notte_mediterranea_Accordi

Testo: Negrita

Foto: Carlo Insogna – Tutti i diritti riservati

 

chordify

A un passo dalle nuvole – Negrita – Testo e accordi

A un passo dalle nuvole – Negrita  – Testo e accordi

Flash di paesaggi spiaccicati sul vetro
oggi io non guido voglio stare di dietro
e farmi cullare, farmi portare
fino al mare, fino al mare
finalmente dove si va?
Occhi su un didietro che potrebbe parlare
ma nessun motivo è buono per rallentare
La destinazione è un traguardo mentale
Santa Paranoia io ti lascio dietro di me…
Se il vento è troppo forte…
giro dall’altra parte e poi…

Sarà come avere una marcia in più
proprio come avere una marcia in più

Umile viandante figlio di un dio minore
fuori dalle righe, a rasentare il cuore
E all’ombra dal sole quel pescatore
verso’ il vino e spezzo’ il pane e disse:
Presto scappa di qua!
Se c’è una rotta buona per me…
è a un passo dalle nuvole…

E sarà come avere una marcia in più
proprio come avere una marcia in più
morbido planare tra correnti instabili
e discese nelle quali perdersi
e sarà come avere una marcia in più
proprio come avere una marcia in più
spingersi in un salto verso il blu
e precipitare e poi tornare su…più su…

Carlo_Insogna_a_un_passo_dalle_nuvole_accordi

Testo: Negrita

Foto: Carlo Insogna – Tutti i diritti riservati

 

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Poser – Negrita – Testo e accordi

Poser – Negrita – Testo e accordi

Io vi saluto di cuore, numerini sul web
La mia scuola è più vecchia sia del pop che del rap
Dal vinile rigato fino all’MP3
Solo vita vissuta e niente Talent per fake
Dalle prove in cantina ad occupare la radio
Dagli applausi dei pochi fino ai cori da stadio
Questo è il mondo reale, ma non fa per te
Na na na na
Non cerco fama in tv, non sono un Poser
Na na na na
Non voglio sempre di più, I’m a loser!
Na na na na
Io sono un capo tribù, non sono un Poser
Na na na na ia
E non ho altre virtù, I’m a loser!
Sconto la mia condanna in un paese per vecchi
rancoroso, saccente in fondo privo di specchi
questo è un gioco viziato per facce di bronzo
Mentre tu sul cellulare fai le pose da stronzo
Ora tutto è cambiato si governa coi selfie
Io vi scrivo distratto dalla terra degli elfi
Se questo è il mondo reale, non fa per me
Na na na na
Non cerco fama in TV, non sono un Poser
Na na na na
Non voglio sempre di più, I’m a loser!
Na na na na
Io sono un capo tribù, non sono un Poser
Na na na na ia
E non ho altre virtù, I’m a loser!
Na na na na
Non cerco fama in TV, non sono un Poser
Na na na na
Non voglio sempre di più, I’m a loser!
Na na na na
Io sono un capo tribù, non sono un Poser
Na na na na ia
Na na na na ia GO

Carlo_Insogna_Poser_Accordi

Testo: Negrita

Foto: Carlo Insogna – Tutti i diritti riservati

 

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chordify

Cosimo Zeross Solitro

Cosimo Solitro, nato a Salerno il 25 Novembre del 1982, in arte Zeross.
Fin da piccolo affascinato dalla musica e dai libri, due passioni che sono un pò la base della sua vita.
L’amore per i libri lo ha portato man mano a leggere sempre più, dai semplici manga ad intere collane di scrittori (Tolkien, G.R.R. Martin, Christian Jacq ed altri).
Leggendo nel tempo decise di iniziare a scrivere, racconti, storie brevi, saggi, poesie, qualsiasi cosa ispirasse il suo animo.

 


Nel 2017 la collaborazione con lo studio Trumoon come sceneggiatore, per rinnovare la testata di fumetti dal medesimo nome.
Di pari passo con la scrittura anche l’amore per la musica, i cui gusti anche se prevalentemente rock, spaziano su molti generi diversi.
Nel 93 ad 11 anni, l’esibizione a Birimbao, un programma canoro in onda su Telecolore, un emittente locale, interpretando Hanno Ucciso l’Uomo Ragno, uno dei cavalli di battaglia degli 883.
Da qui il legame per il canto si rafforza, autodidatta, nel 2011 tenta di formare una band con degli amici, i The Resonance, progetto accantonato per vari problemi e motivi, impegnandosi nel rendere al meglio cover di vario genere, da Seven Nation Army dei White Stripes a Bad Romance di Lady Gaga.
Come strumenti, durante i 3 anni delle medie, ebbe modo di imparare a suonare il violino, mentre la chitarra elettrica rimane un desiderio ancora incompleto.
Cosplayer ed amante della cultura di anime e manga, entrato a far parte nel 2010 dell’associazione salernitana Otaku Garden, per l’organizzazione del FantaExpo, una fiera di fumetti e videogame che si tiene ogni Settembre a Salerno, occupandosi nello specifico di attività coinvolgente il pubblico quali Karaoke ed un contest canoro denominato Singing Matsuri.
Dal 2016 al seguito dei Bar Mario e Transalcolico come fotografo occasionale.

Foto: Cosimo Solitro – Tutti i diritti riservati